Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
Sintesi del dibattito su "La parità di genere è davvero una priorità del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR)?"
Promossa dalla rete "Sinistra-Autonomia-Federalismo" - 26.04.2021
Il dibattito ha registrato una partecipazione, alla punta, di 143 persone. Alle conclusioni, h.20.30, erano presenti 103 persone. L’assemblea è stata trasmessa anche su FB. La partecipazione è stata buona, un po' al di sopra delle nostre più recenti riunioni in remoto.
La riunione è stata coordinata da Ivana Dettori e Cristina Deidda, introdotta da Romina Mura, presidente della Commissione lavoro della Camera e da Sabrina Perra, sociologa. Sono intervenute Caterina Cocco, segreteria regionale CGIL, Gloria Dessì, segreteria territoriale Cisl-Sud Sardegna, Sandra Casu, urbanista, Ilaria Portas, vicesindaca Masainas, Ivana Russu, consigliera comunale Olbia, Tiziana Putzolu, consigliera Parità della RAS, Carmina Conte, giornalista, Tore Cherchi e Claudio Atzori, presidente Lega Coop, con un messaggio. Le conclusioni sono state fatte da Maria Luisa Gnechi, vicepresidente INPS.
Detto con estrema sintesi, dalle relazioni e dalla discussione è emerso:
- Nella società sarda non c’è un livello di attenzione adeguato alla rilevanza del Piano. Dovrebbe essere lo strumento per trarre l’Italia, e con essa la Sardegna, dalla crisi più grave dal dopoguerra e disegnare il futuro delle prossime generazioni ma, a parte le iniziative del sindacato e di pochi altri soggetti, il varo del PNRR avviene senza tensione e partecipazione. Il Consiglio regionale si è limitato a pochissime sedute sul tema. Non c’è stata una convocazione straordinaria dei Consigli comunali. Le stesse forze di opposizione hanno svolto in misura insufficiente le funzioni proprie di critica e di proposta alternativa.
- Il giudizio sulla condotta e sulle proposte della Giunta regionale è stato unanimemente molto critico, per ragioni generali e specifiche. La Giunta ha peccato di trasparenza non comunicando tempestivamente al Consiglio Regionale e alla società sarda le sue proposte. Le stesse sono una raccolta miscellanea che non delinea un piano. La esigenza di traguardare le proposte agli obiettivi di parità di genere, giovani e coesione territoriale, che nel caso sardo riguarda molto anche i territori interni, è stata sostanzialmente ignorata.
- Più articolato il giudizio sul Piano nazionale. Rispetto alla precedente versione, il nuovo PNRR affronta più concretamente la questione perché prevede un miglioramento dell’indice globale di parità, utilizzato al livello europeo, di 6 posizioni e una crescita addizionale dell’occupazione femminile del 2,9 % come effetto delle misure contenute. Il Piano prescrive, inoltre, l’obbligatorietà della valutazione d’impatto sulla parità di genere, e la certificazione degli stessi, di tutti i progetti attuativi del Piano; prevede clausole di favore per l’occupazione di donne e giovani. Gli interrogativi e i giudizi critici riguardano la complessiva performance del PNRR rispetto all’obiettivo parità che appare condizionata dalla destinazione della maggior parte delle risorse a missioni scarsamente generatrici di occupazione femminile. L’impegno all’investimento in servizi sociali non è, al momento,accompagnato da risorse adeguate alla gestione degli stessi. Emerge, inoltre, ancora una cultura che considera i servizi come una concessione alle donne e non come qualcosa di necessario per i diretti destinatari, bambini, anziani, famiglia, salute.
- Conclusione politica. L’iniziativa più semplice è la redazione di un documento politico da inviare al Consiglio Regionale e alle forze politiche con contenuti coerenti con le critiche emerse dalle relazioni e dal dibattito. Occorre valutare se avviare una campagna di raccolta di firme di critica della Giunta e di sollecitazione di tutte le forze politiche. In congiunzione con altre associazioni e reti, l’attenzione sulla parità di genere anche in rapporto al PNRR, deve essere mantenuta viva. Le prossime scadenze per lo sviluppo dell’iniziativa possono riguardare i principali progetti attuativi per verificarne l’impatto e la Strategia nazionale per la parità di genere 2021, 2026 con le priorità lavoro, reddito, competenze, tempo, potere.
Un ringraziamento a Massimo Pusceddu che ha gestito la diretta su zoom e su FB, a Gabriele Calvisi per la locandina, a Ignazio Melis, Vasco Decet, Paolo Tosciri, Marino Canzoneri per la divulgazione, a Ivana e Cristina per il coordinamento e a quanti e quante hanno fatto per l’organizzazione della buona riunione.
Tore Cherchi
28 04 2021
PS anche quest’anno abbiamo fatto qualcosa per una celebrazione non rituale de sa die de sa Sardigna: l’autonomia delle donne.