Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
DOSSIER SULLE AUTONOMIE DIFFERENZIATE
Il dossier ha la finalità di mettere a disposizione le informazioni necessarie per valutare il dibattito e lo scontro sulle Autonomie differenziate. Come ė noto la Costituzione prevede le Autonomie differenziate. In linea di principio queste sono costituzionali. Lo scontro verte sui contenuti concreti rivendicati da talune regioni. Riguarda l’unità della Repubblica e la uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini che richiede a monte la ripartizione del gettito tributario secondo modalità coerenti con questi obiettivi. Non casualmente si è evocata la secessione dei territori ricchi ove venissero accolte le richieste provenienti dalla Regioni Lombardia e Veneto.
Il tema sarà oggetto di una prossima iniziativa (13 settembre) promossa dalla Rete Sinistra-Autonomia-Federalismo a Cagliari.
La relazione dell’Ufficio Studi del Senato della Repubblica, maggio 2018, introduce l’argomento in via generale, descrive il percorso intrapreso da alcune Regioni, compresi i referendum promossi da Lombardia e Veneto, per conseguire l’obiettivo, ed espone, analizzandole criticamente, le pre-intese sottoscritte fra il Governo e, distintamente, le Regioni Veneto, Lombardia e Emilia Romagna nel corso della precedente legislatura guidata dal centro-sinistra. L’esame delle pre-intese è utile per apprezzare le differenze fra le pre-intese siglate nelle XVII legislatura e quelle attualmente in discussione. Queste differenze riguardano sia le materie sia le risorse finanziarie. Al riguardo è significativo il confronto con lo schema d’intesa attualmente in discussione fra il Governo e la Regione Veneto. Questo confronto mette in luce radicali differenze. Il terzo documento contiene le osservazioni critiche del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri (19 giugno 2019) alle bozze d’intesa in esame.
Il federalismo fiscale è strettamente connesso con le Autonomie differenziate. La relazione dell’Ufficio Studi della Camera dei Deputati, datata 26 marzo 2019, fa il punto sullo stato di attuazione dell’articolo 119 della Costituzione dopo la riforma del 2001, e la legge 42 del 2009.
Il federalismo fiscale è inattuato in parti decisive. In particolare non sono stati definiti i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) né i corrispondenti costi standard né i fabbisogni finanziari necessari per assicurarne la fruizione. Ne consegue che è del tutto incoerente assumere decisioni su Autonomie differenziate senza aver preventivamente definito il disegno del federalismo fiscale come delineato dall’articolo 119 della Costituzione che è finalizzato a realizzare l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa degli enti territoriali e la responsabilità nell’esercizio delle funzioni, in un quadro di tutela dei diritti di cittadinanza e di parità di accesso ai servizi indipendentemente dal luogo di nascita di ciascun cittadino della Repubblica. Il ritardo dell’attuazione del federalismo fiscale è ammesso anche dal Ministro Tria nell’audizione resa al Parlamento. Ovviamente la definizione di un compiuto ed equo disegno del federalismo fiscale, pure indispensabile, non è risolutivo di tutte le questioni di Ordinamento.
Il dossier sarà arricchito con ulteriori documenti che riportano le posizioni di partiti politici, organizzazioni sociali e studiosi della materia.