Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
Nota stampa di presentazione dell’assemblea “La Sardegna di dentro: contro il declino”
Ripartiamo dalle idee e dai territori. Sinistra - Autonomia - Federalismo.
Promossa da un gruppo di persone di varia appartenenza politica, per lo più a sinistra, molti senza appartenenza partitica, si tiene a Nuoro un’Assemblea aperta sui territori interni della Sardegna. Alle sconfitte, sostengono i promotori,la sinistra deve reagire con spirito autocritico ripartendo dalle idee e dai territori, e dalla discussione sulle questioni fondamentali, evitando le secche di un dibattito tutto schiacciato sulla polemica e sulla contingenza.
Il destino dei territori interni dovrebbe essere questione centrale del futuro della Sardegna e quindi dell’impegno politico della sinistra.
A che punto siamo? E’ indubbio che i problemi sociali ed economici dei territori interni, affrontati con un approccio economicistico anche nella distribuzione dei servizi pubblici, si sono aggravati. Lo spopolamento, salve le tante e generose iniziative locali, è stato solo debolmente contrastato e talvolta considerato come un fenomeno ineluttabile. Ma è anche necessario superare le idee e le prospettive isolazioniste e settoriali, guardando alla centralità che lo sviluppo economico e sociale della “Sardegna di dentro” cioè dei territori interni, ha avuto in passato nelle grandi battaglie politiche e civili per lo sviluppo dell’Isola. I territori interni vanno avanti se vanno avanti un progetto e una idea di Sardegna. Bisogna stare dentro questa visione.
L’assetto del potere democratico comunale e territoriale è adeguato? E’ in linea con i principi di un federalismo interno solidale? In realtà sono venuti avanti nuovi centralismi che hanno indebolito la rappresentanza e l’autogoverno dei territori e impoverito le comunità locali. Dunque: che cosa cambiare?
Le politiche per lo sviluppo sono efficaci? Negli ultimi venticinque anni hanno avuto preminenza quelle basate sulle risorse locali (vedi programmazione negoziata, patti territoriali, contratti d’area, piani integrati, GAL etc ) ma sugli esiti è venuto consolidandosi un giudizio negativo. Le ragioni di questo insuccesso meritano una riflessione approfondita perché compendiano tutti i limiti politici, istituzionali e sociali da rimuovere per cambiare il futuro. Questa riflessione è tanto più importante perché alle Strategie nazionale e regionale per le aree interne, fondate sullo sviluppo locale, è affidato l’obiettivo di invertire le tendenze demografiche in atto. Analizzate le ragioni degli insuccessi (molti) e dei successi (pochi) si dovrà ripartire da rinnovate politiche per lo sviluppo basate sui territori. Ma quali lezioni trarre dagli insegnamenti del passato?
Ribadita la centralità dell’agricoltura e dell’allevamento, dell’ambiente (paesaggio, parchi terre pubbliche), dei beni culturali e del turismo diffuso, una prospettiva credibile di sviluppo può prescindere dall’industria basata sulle nuove tecnologie e sull’economia verde?
Fermare lo spopolamento significa innanzitutto arginare l’emigrazione in atto e favorire il ritorno degli emigrati. Anche l’immigrazione ben governata è una risorsa importante. Ma a tal fine servono sostegno alle famiglie, quelle giovani innanzitutto, e misure fiscali compensative alle imprese che decidono di stare o di localizzarsi nei territori interni, quali quelle di zone franche rurali? E se servono quando e come avere queste misure?
Tutti d’accordo sulla centralità della cultura, della scuola e della formazione professionale di medio e di alto profilo. Un piccolo popolo quale siamo, per avere un futuro e non continuare a “spopolarsi”, deve puntare tutto sulla qualità, ad iniziare appunto dall’istruzione culturale e tecnica, dei propri cittadini. Si fa il necessario?
E infine, qual è il ruolo delle formazioni politiche democratiche e di sinistra nell’animare una nuova fase?
Di queste questioni si discuterà in un’assemblea aperta a Nuoro, presso la Biblioteca Satta, giovedì 6 settembre, con inizio alle ore 17. Il dibattito coordinato da Maria Elena Motzo e Mario Pinna, sarà aperto da Gian Giacomo Ortu, che inquadrerà anche in una prospettiva storica i temi in discussione. Seguiranno gli interventi di Francesco Berria, su alcuni nodi politici e di Omar Chessa sul federalismo interno. Agli interventi dei partecipanti saranno riservate non meno di tre ore effettive. Chiunque potrà prendere la parola. E’ previsto il contributo del segretario della CGIl, Michele Carrus e di Don Pietro Brotzu, di sindaci: Emiliano Deiana, Andrea Soddu, Daniela Falconi, Giuseppe Loi, di studiosi dei temi in discussione: Francesco Nuvoli e Carlo Atzeni.
L’assemblea è dedicata alla memoria di Gesuino Muledda per il suo impegno sui territori interni della Sardegna.
Nuoro 6 settembre 2018