Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
Ringrazio gli organizzatori dell’evento per avere messo in piedi una assemblea partecipata come quella odierna, che in un momento particolare come l’attuale, in cui si rischia una pericolosa deriva fascio-razzista mette al centro solidarietà tra le persone tra i popoli. Ringrazio in particolar modo i relatori davvero complementari tra di loro, per come ci hanno rappresentato la storia della ricerca dell’autonomia sarda sino alla nascita dell’Europa odierna e della possibilità di federalismo accompagnata dal racconto appassionato dell’importanza della Costituzione, in particolare di come anche la sovranità nazionale può essere limitata a favore delle organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
In che modo possiamo contribuire a sviluppare un idea europea che aiuti lo sviluppo territoriale? A tal proposito qualche dubbio mi viene, quando nella riunione odierna si parla di Federalismo Territoriale, inteso come espressione politica anche di piccolo territori in modo da rappresentare le esigenze di piccole realtà come ad esempio può essere quella del nostro territorio, e nello stesso tempo ci si esprime a sostegno del ruolo centrale dell’Europa; mi sembrano in qualche modo due posizioni che non sono coincidenti, anzi che risultano in qualche maniera contrapposte.
Dicevo dell’importanza del momento di trovare momenti e incontri che riportino la solidarietà tra le persone. Non ho mai conosciuto un momento così difficile, complicato per le difficoltà economiche che viviamo, pericoloso per il degrado culturale che stiamo vivendo. Dove arriva un popolo, una nazione che senza alcuno scrupolo avvalora, sostiene le scelte politiche di non aiutare i naufraghi che affrontano di tutto pur di provare a trovare una vita migliore. Come si può rimanere indifferenti alle sofferenze provate dalle povere persone, che si trovano tanti giorni in mare aperto eche non gli viene consentito di attraccare per il disegno di un folle come Salvini.
Non mi rispecchio in una società come questa.
In che modo possiamo dare una idea di Europa che ci aiuti a superare questa deriva retrograda e ci aiuti a superare le difficoltà del momento in cui si trovano le persone che rappresentiamo?Non possiamo nascondere infatti che i ragionamenti fatti alla pancia delle persone, al malessere che esse vivono sta riscuotendo sempre più adesioni. Su questo è basata la politica salviniana, sempre alla ricerca del voto in più per le possibili nuove elezioni. In che modo l’Europa può trovare soluzioni alle risposte delle persone, che davanti alle difficoltà citate non ascoltano più e soprattutto non ragionano più. E allora che l’Europa diventi davvero solidale e metta in piedi sviluppo e investimenti reali basati a migliorare le condizioni strutturali dei paesi europei, termini di avviare politiche, tipo quelle citate precedentemente, in cui si è parlato di politiche attive per il lavoro e per le quali siamo già in grado di tracciare dei bilanci scuramente negativi. Esse infatti hanno portato solo spese per la collettività, ma non hanno consentito alcun reale miglioramento delle condizioni generali. Ringrazio ancora gli organizzatori per l’importante iniziativa messa in campo oggi a cui contribuiremo a dare seguito se lo vorrete.
Carbonia 14 gennaio 2019