Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
E’ un piacere poter ospitare oggiun momento di dibattito su un tema, quello dell’Europa dei diritti, tornato di grande attualità per via di un emorragia di valori provocata in parte dalle azioni messe in campo dai movimenti populisti.
Cavalcando la crisi economica degli ultimi decenni, hanno alimentato sentimenti di paura e antieuropeismo.
E il tema è di grande attualità soprattutto in Italia, per via di un governo che tenta di minare le fondamenta di un’Europea che, pur se con mille contraddizioni e difetti, rappresenta per tutti noi un argine fondamentale nel mantenimento della pace sociale internazionale e della garanzia dei diritti.Oggi più che mai, quindi, dobbiamo essere Partigiani del cosiddetto Federalismo Europeo. Il suo significato è racchiuso nel nome, il termine, infatti, deriva dal latino Foedus che significa Patto/ Alleanza. E, nella storia, abbiamo tanti esempi delle sue applicazioni.Nella Roma antica, ad esempio, rappresentava il trattato in base al quale si costituiva un accordo internazionale o l’alleanza con altri popoli.
Quando si gettarono concretamente le basi ideologiche dell’attuale “patto sovranazionale”, era il 1941, in un momento difficile per tutti. In pieno conflitto mondiale, un gruppo di prigionieri intellettuali antifascisti, a Ventotene, sentirono fortemente la necessità costruire le fondamenta di un organismo sovranazionale basato sui valori di pace duratura, libertà equità sociale e Federalismo.Pensavano a una forza sovranazionale europea, le cui ricchezze sarebbero dovute essere ridistribuite equamente
Stilarono quello noto come il “documento di Ventotene”
Quella attuale rispetto all’idea, rimasta peraltro invariata, dei pionieri del Federalismo è una fase intermedia, non compiuta.Ad esempio: Un concetto interessante su cui si dovrebbe ancore lavorare, è quello del potenziamento della rappresentanza diretta delle minoranze nel Parlamento europeo
Tornando però alla necessità di un rilancio di quei valori, come dicevo pocanzi, il Federalismo è sotto continuo attacco da parte della corrente opposta, quella sovranista.Il sovranismo è una forma di pensiero che qualche volta è promossa da partiti di sinistra (che dell’Europa attaccano in particolare gli aspetti capitalistici), ma il più delle volte è cavalcata da partiti e movimenti populisti o di destra estrema, e spesso può condurre a forme di protezionismo spinto o isolazionismo. Il sovranismo italiano, poi, è un caso a se, in particolare quello rappresentato dai partiti oggi al governo come Lega e Movimento 5 Stelle e condiviso da Fratelli d’Italia, è stato definito nel 52° rapporto del Censis (pubblicato mi pare nel dicembre dello scorso anno) come Sovranismo“psichico”.Questi movimenti parlano al disagio (intendiamoci bene, un disagio reale), di un popolo disperato, preoccupato, al quale offrono subdolamente un capro espiatorio. La loro ideologia, poco solida, passa attraverso canali altrettanto leggeri e fluidi, ma capaci di incidere pesantemente nell’orientamento delle opinioni della popolazione, canali come FB, Twitter e i socialin generale.
Alimentano le paure e puntano il dito contro i più deboli della società (i neri, rom…) oppure verso una non meglio definitaEuropa, nei confronti della quale l’italiano (maschio, etero soprattutto bianco e, ultimamente, spesso in divisa) non abbassa mai la testa, anzi.Costruiscono muri e barriere, minano la pace sociale ed entrano in conflitto (quasi sempre su twitter o facebook) con gli altri leader europei. Cadono continuamente in contraddizione. Con una mano (quella che tiene il megafono virtuale) attaccano il sistema e con l’altra stringono la mano alle banche e chiedono l’aiuto dell’Europa,ad esempio,per accogliere i barconi.
Non sono spinti da solide basi ideologiche, il loro è più che altro un antieuropeismo da bar.
Nel libroBar Sport di Stefano Benni, scritto nel ‘76 ma sempre di grandissima attualità, c’era un personaggio chiamato iltecnico: sedicente esperto di calcio e di qualsiasi altro argomento trattato nel locale. Un tuttologo che interviene su ogni discussione offrendo la ricetta per tutto, quello che ha la verità in tasca, quello che…“Se ci fossi io farei così…”. Ora, il Bar sport era un non luogo, ma rappresentativo di un costume reale. Quella figura, però, mi ricorda un po’ chi ci governa in questo momento, e che ci rappresenta nei tavoli internazionali. L’atteggiamento è lo stesso, solo che a differenza del “tecnico” non fa per niente ridere, perché le sue strampalate uscite, purtroppo, hanno pericolose ricadute nella nostra vita reale.
Carbonia 14 gennaio 2019