Pagina 9 - AUTONOMIE_DIFFERENZIATE_SECCESIONE_NORD

Versione HTML di base

PRESENTAZIONE
Sebbene possa apparire un tema da addetti ai lavori, nell’ambito
strettamente politico-istituzionale, l’autonomia differenziata richiesta
da alcune regioni del Nord (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna,
ma altre hanno deliberato l’avvio del procedimento) coinvolge, in
realtà, questioni essenziali e di portata generale per tutti gli italiani,
quali la parità di accesso ai diritti di cittadinanza, l’unità, la coesione
sociale e lo sviluppo equilibrato del Paese, la qualità della
democrazia, la piena realizzazione delle autonomie territoriali.
Il tema non è stato cancellato dall’agenda politica dopo la crisi
del governo Lega - 5 Stelle e la formazione in Parlamento di una
nuova maggioranza politica. L’autonomia differenziata resta, infatti,
una questione attuale e un obiettivo programmatico anche del nuovo
governo. È anzi da ritenere che nelle Regioni guidate dalla Lega,
Lombardia e Veneto, la polemica al riguardo sia destinata a
intensificarsi, a maggior ragione perché vi si sono tenuti referendum
rivendicativi dell’autonomia differenziata che hanno visto la
partecipazione di milioni di persone. Anche in Emilia-Romagna,
ancorché questa regione si sia mossa in modo differente nel metodo e
nel merito, il tema resta nell’agenda politica. Reazioni negative,
soprattutto verso le richieste di Lombardia e Veneto, sono venute dalle
forze del centrosinistra (in modo, peraltro, non uniforme), dai
sindacati, dalla SVIMEZ, da importanti centri culturali e da numerosi
studiosi.
Curiosamente la questione è stata sinora trascurata in Sardegna.
Eppure se si affermasse il modello di autonomia differenziata
propugnato da Lombardia e Veneto, le conseguenze sarebbero
negative anche per i cittadini sardi. Sul piano più strettamente
3